Sunday, March 30, 2008


Quel profumo mi travolge. A momenti lo sento da qualche lato della mia stanza, mi arriva tutto insieme all’improvviso e sprigiona in me un senso fortissimo di nostalgia. Così me lo spruzzo addosso, apro quella scatoletta rettangolare blu con i piccoli caratteri bianchi in corsivo “David Off” e lascio ke il vaporizzatore mi cosparga i polsi di quella specie di droga. Mi basta annusare quella fragranza fresca, per rievocare in me un mare di immagini, ricordi..
Ho bisogno di quel profumo. Esattamente come se fossi un’alcolizzata.
Questo è un periodo molto intenso, sia per quanto riguarda lo studio, che per il resto, dato che sto meditando su un casino di cose.
E’ strano perché ci sono momenti in cui la penso in un modo e momenti in cui penso subito l’opposto. Sono un po’ instabile, certamente un po’ meno di prima, ma lo sono sempre un po’.
Questo non è certo un punto a mio favore. Ma mi sto anche dedicando a molte cose che mi interessano ultimante, in poche parole impiego il mio tempo in cose che mi piace fare, e non mi pare di buttar via gli attimi della mia vita come prima, in questo senso..Mi sto rendendo conto che avere 18 anni forse ha i suoi privilegi, oltre che i moltissimi difetti. Mi sto dedicando all’apprendimento del norvegese, al perfezionamento dell’inglese cosa che ho sempre odiato e che ora amo dato che mi permette praticamente l’accesso al tipo di vita che voglio, dipingo, leggo, scrivo, “restauro” il monolocale accanto la mia attuale casa ( non quella nuova) per svariati motivi di cui il principale però è uno e uno solo, mi dedico infine allo studio che non vedo l’ora di finire.
In tutto questo trovo anche il tempo per suonare, e per chattare ovviamente( se mi togliete msn ADESSO, mi sparo). Insomma mi sento attiva. C’ solo un dubbio che m’attanaglia.. il fatto è che sono felice ora. Per cui mi sto chiedendo se sia possibile esserlo di più di così. Dato che ormai ritengo che lo scopo di ognuno sia il raggiungimento della felicità, giacchè ritengo che tutti fanno qualcosa esclusivamente in vista di stare bene o di fare il meglio per loro stessi o comunque per un qualche soddisfacimento(persino il cibo è un piacere).. e se scoprissi che non c’è un limite alla felicità? Che è una ricerca continua e insaziabile, che se si ha 2 si può avere 3, non solo lo si vuole, ma lo si può raggiungere, questo tre, e da questo tre si può raggiungere anche un 4.. se scoprissi che tutto questo è possibile non so se mi fermerei o saprei accontentarmi del 2 che è cmq meglio di un 1. Però c’è il rischio di non sapere come fare, a arrivare da 2 a 3, e c’è il rischio di ritornare anche ad un 1. C’è il rischio di perdersi nelle strade indeterminate della vita. Mi sto chiedendo a questo punto : se essere felici basta, o se convenga tentare di essere più che felici. Cioè se la felicità finisce nel momento del suo conseguimento o se quella che vai cercando dopo si tratta di una felicità ancora più felice, viva ed intensa, oppure se è solo una leggenda metropolitana di qualcosa che è puramente solo illusorio in quanto desiderio puramente umano,e quindi un sogno che,appunto finito, rimarrà tale e per cui mai realizzabile in questa vita terrena.

Saturday, March 29, 2008

LA PARENTESI



Sto pensando. Sto vivendo una strana sensazione. Sono ormai passati quattro gironi da quando ho lasciato la mia adorata Norvegia.
Lì per lì, il girono che dovevo andar via, ero devastata dentro.
Avevo troppe sensazioni forti che si mescolandosi si confondevano dentro di me, troppe emozioni esaltanti, la felicità euforica e la tristezza angosciosa interagendo in un modo strano mi facevano quasi sentire male. Mi ricordo che ero così straziata che mi veniva da piangere e piangevo.
Adesso, a ripensare al tutto dopo uno stacco di quattro giorni probabilmente mi sento un pochino più calma. Certo mi fa male però , ogni qual volta vedo in internet o da qualsiasi altra parte, un’immagine della Norvegia, mi fa un terribile senso di vuoto dentro, è quasi lacerante.
Non so se considerarla una cosa negativa o positiva, però a volte stento davvero a credere che quei 5 giorni li abbia vissuti davvero. E’ strano perché continuo a vederli come a sé stanti, come se fossero stati una parentesi della mia vita che adesso s’è richiusa dietro di me non appena quell’aereo s’è staccato dal suolo norvegese e s’è alzato in volo per riportarmi di nuovo qui.
Il fatto è che non voglio che rimanga solo una parentesi chiusa o che la senta anche solo tale, vorrei che fosse ogni girono la realtà.
Non può essere così ora, forse, ma potrebbe esserlo di nuovo tra tre o 4 mesi, ma questo non dipende da me stavolta.
Certo è che non mi voglio trovare a vivere la stessa situazione di una mia cara amica, ( probabilmente stai leggendo quindi la sai bene..) che pensa che , più male di così, quella persona non le avrebbe potuto fare. E’ anche vero che, se fosse ovvio che al cosa non potrebbe più continuare ad andare avanti avrei piacere di saperlo il prima possibile, e non una settimana prima quando mi sarei già illusa di chissà che.
Non tradurrò questa pagina in inglese fondamentalmente per due motivi : non voglio che lo legga perkè sono cose strettamente personali e con tutti i pensieri che ho adesso per la testa non voglio certo risultare paranoica, e poi voglio vedere come si muove non sapendo quel che penso io.
Comunque sia sono giunta alla conclusione che pensare mi fa male,per cui sarebbe meglio se spengessi il cervello per un po’
.

Wednesday, March 26, 2008

Tornata per la seconda volta dalla Norvegia. Con la sola differenza che adesso ho due motivi per rimpiangerla.
E’ stato tutto un bellissimo sogno o è stata la realtà? Il rientro a casa è stato traumatico del resto. E questo già lo sapevo. Mi sembra di vivere in gabbia qui, una gabbia per uccellini. Limitata. Limitata ai dintorni di questo lugubre piccolo insignificante posto che si chiama Pistoia.
Mi manca la Norvegia. Mi manca svegliarmi a Bergen e vedere le casette a punta di legno colorate in Bryggen, ma soprattutto mi manca aspettare di incontrarmi con lui nel luogo di sempre. Mi manca ogni cosa, dal porto ai centri commerciali, ai fast food stra-puliti, ( persino l’odore del pesce cucinato XD),la neve in terra e sui gradini e i tetti delle casine di legno.. mi manca quel cielo un po’ plumbeo, l’aria sprezzante, mi manca esser tenuta per mano dal mio joe, aspettando d’arrivare a casa sua, togliersi le scarpe, sedermi sul sofà mentre lui mi prepara il solito thè bianco.. poi viene, si siede, io prendo la coperta perchè fa un po’ freddo, e lui mi tiene la mano. Non c’è un doppio fine né niente di simile, ci siamo solo io e lui, e la Norvegia. Mi manca il profumo uguale al suo, che ho comprato,ma che non è la stessa cosa senza che lo indossi lui.
E la cosa più assurda di tutte è ke non credevo fosse così, non credevo che una persona ti potesse piacere così tanto esclusivamente per un fatto caratteriale, escludendo il resto.Non sono ancora completamente sicura, però mi manca terribilmente, il ritorno a casa è stato come un brutto sogno, un incubo dopo il paradiso.
Solo tre mesi, eppure mi sembrano così lunghi da passare..



Came back home from Norway again, for the second time. Within a difference tho: that is now I have two reasons make me miss it.
Has this been a beautiful dream only or the reality?
My return to Italy has been traumatic anyway. And I had already known that.
It seems to me to live in a prision, in a birdcage..Limited, limited to the fringes of my city I hate.
I miss Norway, i miss waking up every morning in Bergen and seeing the high painted wood-houses of Bryggen, but I especially miss waiting to meet him in the same place of always..I miss everything, from the seaport to the commercial centres, and the fast food even, cuz they are all the places I went in with him. The snow so cleaned and clear, the fresh and cold hair of thr night, the grey sky while it was snowing, i miss my hands being hold by my joe, waiting to arrive to his house, to take off the shoes, to sit down in the sofà, waiting him to prepare the same white thea, then he comes, he sits down beside me, and we lay in the sofà togheter, I take the blanket cuz it’s a bit cold, and he is holding my hand again.
There are only me and him, and the Norway. Nothing else, any double aim.
I miss the perfume he swears and that is the same I’ve bought to be able to smell it whenever I want, but that is not the same thing if he doesn’t swear it.. The most absurd thing is that i didn’t think I could like him in this hard way. So now I miss him like a crazy and my return to Italy has been really a nightmare after the heaven.. Only 3 months again seems.. but they seem to me so long..







Monday, March 03, 2008

Lydt gjennem Luften i Natten farer
et Tog paa skummende sorte Heste.
I Stormgang drage de vilde Skarer;
de have kun Skyer til Fodefæste.
Det gaaer over Dal, over Vang og Hei,
gjennem Mulm og Veir; de endse det ei.
Vandreren kaster sig ræd paa Veien.
Hør hvilket Gny – det er Asgaardsreien!


[Resoundingly through the night air rushes a procession
on foaming black horses. In time of storm the wild bands
move; they have only clouds as a foothold. It [i.e., the storm]
goes over valley, over meadow and heath, through dense darkness
and wind; they pay it no heed. The terrified wanderer
throws himself down on the road. Hear what a clamor--it is
Asgaardsreien!]

Ibsen

Saturday, March 01, 2008


"Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. "
E. Munch

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Iris

Shakira
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