Mi ritrovo qui, seduta, con la pagina ancora bianca davanti a me. Chissà cosa verrà fuori alla fine.. E’ da un po’ che pensavo se scrivere oppure no ciò che poi ho deciso di scrivere. Forse ho lasciato troppo poco spazio per parlare di ciò che realmente penso..
Forse un commento, un semplice commento di una decina o più di righe non basta, non è sufficiente a riferire tutto ciò che uno sente. Mi scuso già in partenza perché mi rendo conto di non essere stata poi così esauriente,ma forse sono stata un po’ “superficiale”,o almeno così mi è sembrato.
Giuro che questo è il post più difficile che abbia mai scritto…Ma mi sento in dovere di scriverlo, quindi lo scriverò, Metterò per iscritto tutto ciò che mi verrà in mente, tutto.
Arriva un momento, nella vita di ognuno, in cui uno capisce che tante cose che riteneva senza valore, tante cose di sé che riteneva fallimenti in realtà non lo sono. Ma non lo capirebbe mai da solo,è grazie a qualcun altro che se ne rende conto. E’ come ricevere una spinta verso l’alto, e ciò che sorprende di più è che questa spinta uno la riceve proprio quando ha la sensazione di aver da poco toccato il fondo.Nella vita uno ha bisogno di queste spinte,di questi “incoraggiamenti”, o come preferite chiamarli.
Penso che non esiste regalo più bello delle parole. Parole che se dette in un certo modo ti fanno scoprire e magari anche apprezzare lati di te che prima davi per scontato, a cui non davi importanza. E’ stato un periodo buio il mio, più volte mi sono odiata per i miei atteggiamenti. E poi, come sempre accade quando uno è giù di corda, subentrano tutte le altre situazioni negative, tutte insieme, a peggiorare ancora di più la situazione. Allora ci sono le parole dei genitori, dei parenti, che cercano di “tirarti su” e ti ripetono sempre le stesse parole, che sono anche belle parole, per carità, ma sono parole dette da loro; cioè pensi “si, me le dicono perché sono il mi’ babbo o la mi’ mamma”. Certo, che cosa ti dovrebbero dire? Ma in fondo sai perché te le dicono. E’ quasi un vincolo. Non potrebbero fare diversamente. E li apprezzo per questo, davvero, però, le parole più sincere e toccanti sono quelle che ti vengono dette dal fuori, proprio perché non le hai mai sentite..non so perché siano state dette proprio ora, così, di punto in bianco, ma so che sono stata felicissima che siano state dette.
Quindi concludo.
Personalmente, pur augurandola, non credo che si possa mai raggiungere la vera felicità, ma quel tanto che potrò ottenere, quella parte, quando la otterrò, se l’otterrò, giuro che sarei più che contenta di poterla dividere con chi mi ha fatto questo bellissimo regalo, con chi mi ha dato la spinta di cui avevo bisogno, perché sarebbe come dividerla con la parte di me che meglio mi conosce.
Grazie, mille e mille volte grazie.

Aggiornamenti:
Ieri sera compleanno di Alfredo al Marble. Stavolta la birra non si è rovesciata…^^’
Dopo siamo andati alla cioccolateria davanti alla biblioteca forteguerriana.( abbiamo aspettato circa un’ ora per entrare..non dico altro..=.=’ )
La cioccolata ad un quarto a mezzanotte proprio non mi andava.Ho ordinato un tè nero shekrato. Penso di non aver mai assaggiato un tè così amaro e insapore in tutta la mia vita… sarà che era quasi mezzanotte. Sarà che le papille gustative stavano andando “in letargo” per il sonno, sarà quel che vi pare, ma quello era cattivo davvero!